Quali sono le differenze tra un marchio verbale ed uno figurativo?
Il marchio verbale consiste in una dicitura semplicemente digitata su una tastiera, a caratteri di stampa, ossia del tutto priva di caratteri personalizzati, colori, grafica e/o logo; si tratta quindi di una scritta senza alcuna componente grafica. Quando si deposita un marchio verbale viene pertanto tutelata la/e parola/e e non il suo aspetto esteriore (cioè con quali caratteri e colori viene scritta).
Il marchio è figurativo quando invece possiede una grafica personalizzata e/o dei caratteri di fantasia e/o dei colori e/o un logo. Quando si effettua il deposito di un marchio figurativo, vengono pertanto tutelati sia i termini utilizzati che l’aspetto esteriore (cioè caratteri personalizzati, colori, grafica, logo).
La decisione rispetto a quale tipo di registrazione effettuare può dipendere da vari fattori.
Se ad esempio non si dispone di un logo, la scelta è ovviamente quella di un marchio verbale.
Se invece si è realizzato un marchio dotato di un minimo di aspetto esteriore, sarebbe opportuno registrarlo come figurativo, anche perché i consumatori memorizzano più facilmente un’immagine che una parola.
Un altro criterio interessante per decidere quando registrare un marchio verbale o figurativo può derivare dalla valutazione della sua forza.
Se si tratta di un marchio foneticamente forte (quindi piuttosto originale) potrebbe essere sufficiente registrarlo come verbale, svincolandosi quindi dal suo aspetto esteriore. Se il marchio invece è debole converrà al titolare registrarlo come figurativo perché acquisterà forza.
E’ bene sapere che se si registra un marchio comunitario che presenta lettere alfabetiche diverse da quelle in uso nell’UE dovrà essere depositato come marchio figurativo. È inoltre utile ricordare che la tutela del proprio marchio contro eventuali altri depositati posteriormente, si estende non solo ai marchi identici ma anche a quelli simili sia verbalmente che foneticamente.
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Avv. Daniela Pasquali
Dott. Enrico Palazzi